L’Italia è nuovamente sotto accusa, secondo monito dell’Unione Europea per i ritardi accumulati dalla regione Puglia nella lotta alla Xylella
Secondo Bruxelles il nostro paese continua a non attuare le misure richieste e l’Italia rischia una multa pesante. Il governo convoca la Regione Puglia ma le associazioni di categoria e la Coldiretti Puglia esprimono il loro dissenso.
L’Ue accusa l’Italia, troppi ritardi per fermare Xylella
L’Ue sta avviando la seconda procedura d’inflazione verso l’Italia che prevede una possibile condanna a una sanzione pecuniaria da diversi milioni di euro. Una procedura annunciata dal portavoce della Commissione, il commissario alla salute Vytenis Andriukatis, che ritiene troppo blande le misure cautelari della regione Puglia per contrastare il batterio killer che attacca gli ulivi. Dopo un primo confronto con il ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina, Andriukatis dichiara: “E’ estremamente importante che l’Italia attui pienamente la decisione Ue e fermi l’avanzata della Xylella“. Bruxelles ribadisce la necessità di sradicare gli alberi malati al fine di contenere il contagio, immediata la reazione del governo italiano che ha convocato la Regione Puglia in un vertice a Palazzo Chigi per pianificare le azioni e le attività tempestive per contrastare la diffusione del batterio.
La risposta della Regione Puglia non si è fatta attendere, immediata la reazione delle associazioni di categoria, soprattutto degli olivicoltori salentini e degli ambientalisti. Anche la Coldiretti Puglia non ci sta e dichiara: “Inaccettabile conferma dall’UE della seconda procedura di infrazione contro l’Italia, rea di non aver applicato ancora misure evidentemente inapplicabili contro la Xylella“. La Puglia è una regione nel mirino dalle regole europee le quali facilitano le importazioni di qualsiasi bene e complicano le esportazioni senza adeguate garanzie per i consumatori. Anche il presidente di Coldiretti Puglia Gianni Cantele sottolinea: “L’aggravante è che i flussi commerciali continuano e l’Ue ha posto l’embargo ai nostri vivai, ma non ha risolto il problema alla fonte, ovvero realizzando i centri di quarantena fitosanitaria all’ingresso dell’Europa“. Una questione ancora aperta tra l’Unione europea e Italia, dalle istituzioni a grande a piccola scala, mentre la Xylella continua a contagiare.
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